A tu per tu con...Giuditta Romano

Conosciamo oggi meglio Giuditta Romano, marchigiana di origine e volto nuovo della Clai Imola Volley versione 2025/26. Per lei, centrale classe 2003 di 187 centimetri, è la prima vera esperienza in serie A dopo i svariati anni trascorsi in B1 con le prestigiose maglie di Padova e di Volano.

Che tipo di persona sei, Giuditta? Come ti presenteresti a qualcuno che non ti conosce affatto?

“Sono una ragazza solare ed estroversa, all’inizio sono un po’ riservata ma mi piace conoscere nuove persone e sono molto socievole”.

Soddisfatta della scelta che hai fatto? Nel tuo percorso di crescita, che cosa rappresenta la possibilità di giocare in A2 con la maglia della Clai?

“Sono davvero molto contenta della scelta che ho fatto. Per me arrivare ad indossare la maglia della Clai Imola significa avere una grande opportunità per crescere, migliorare e confrontarmi con un ambiente molto piacevole, in cui si lavora bene e si respira aria di buona pallavolo. Mi sto trovando molto bene con lo staff e con la squadra e i risultati di questa buona alchimia si stanno iniziando a vedere. Per cui ringrazio la società per l’opportunità che mi ha dato e che spero di ripagare al meglio”.

C’è una partita o un momento particolare della tua ancor giovane carriera che porterai per sempre nel cuore?

“Porto nel mio cuore le finali regionali e nazionali con le giovanili come momenti speciali, senza togliere l’arrivo ai playoff di B1 per accedere alla serie A2 ed infine il recente esordio in serie A”.

Hai un sogno o un obiettivo che ti piacerebbe realizzare nei prossimi anni, dentro o fuori dal campo?

“Vorrei di sicuro proseguire il mio percorso sportivo al meglio, puntando ad una costante crescita come quella che ho dimostrato in questi anni. Oltre alla pallavolo, mi sono recentemente laureata alla triennale di Ingegneria Biomedica all’Università di Padova. Quindi terminata la carriera sportiva, vedremo se mi realizzerò come ingegnere”.

Che consiglio daresti a una giovane atleta che sogna di intraprendere il tuo stesso percorso?

“Le direi che la cosa più importante è l’impegno che si mette ogni giorno in palestra e che alla fine questo ripaga sempre. È solo questione di tempo ma se ce la metti tutta, i risultati e le soddisfazioni poi arrivano”.

Cosa ti manca di più quando pensi alla tua casa e alle Marche, la tua regione?

“⁠Mi manca la mia famiglia, le mie amiche e le persone più care che durante la stagione ho modo di vedere meno, ma appena ne ho la possibilità mi piace tornare a casa per riabbracciare tutti. È sempre un piacere”.

Come ti stai trovando qui a Imola? Ti piace quanto offre la città?

“⁠Imola è una bella realtà, una città a misura d’uomo e in cui c’è tutto ciò di cui si può avere bisogno, quindi direi che è ben organizzata. Ho la possibilità di vivere in pieno centro città quindi anche a piedi è molto bella da girare”.

Come trascorri il (poco) tempo libero che hai a disposizione?

“⁠Continuando con l’Università. Il poco tempo libero a disposizione lo passo spesso a studiare e preparare gli esami che devo sostenere. Per il resto, mi piace riposarmi, ascoltare la musica o leggere”.

C’è un oggetto in particolare che porti sempre con te, ovunque tu vada?

“⁠Non ho oggetti particolari che porto dietro, però in ogni ambiente in cui arrivo mi piace portare il mio carattere e il mio modo di fare, che è aperto verso nuove idee e spunti ma che mantiene sempre un’impostazione solida”.

Hai qualche rito o abitudine che ripeti prima di ogni match?

“Non sono particolarmente scaramantica, ma per giocare mi piace usare lo stesso top o le stesse mutande a cui sono più affezionata oltre al mio elastico per capelli. Sono oggetti che mi piacciono e con cui mi trovo bene, per questo scelgo di usarli più che per un vero e proprio rito legato alla cabala”.

Prima del match di campionato come ti concentri…musica a palla o silenzio totale? C’è qualche artista particolare che ti riesce a trasmettere un’energia particolare?

“Il giorno della partita ha sempre un qualcosa di speciale, perché si inizia a sentire l’adrenalina e l’energia del campo. Prima di arrivare ed entrare in palestra, mi piace ascoltare un po’ di musica e la mia playlist di fiducia che in realtà è composta da canzoni di vario genere. Quindi non c’è un artista in particolare a cui mi affido. A seconda della situazione, seguo le vibes del momento”.

Appena terminata la partita, chi è la prima persona alla quale telefoni o mandi un messaggio?

“Questa domanda sembra fatta apposta per me, perché alla fine di ogni partita chiamo sempre mio padre, che è la mia figura di riferimento in termini sportivi. Anche lui è un ex pallavolista e mi dà sempre il suo parere sia su di me come giocatrice che sulla squadra, perché da appassionato di sport gli piace parecchio seguirmi in ogni situazione. Se invece sono presenti in tribuna, corro sempre a salutare i miei genitori”.

Qual è la tua vacanza ideale? Se potessi partire ora, dove andresti nel mondo?

“Mi piace viaggiare in generale, quindi direi qualche paese che non ho mai visitato come l’America o qualche zona esotica di mare”.

Hai una passione o un hobby “insospettabile” fuori dall’ambiente sportivo?

“Fuori dal campo, mi piace provare nuove attività, nuovi sport oppure andare a correre o camminare in mezzo alla natura ascoltando un po’ di buona musica”.

Se potessi uscire a cena con un personaggio noto del mondo dello sport, chi sceglieresti?

“⁠Probabilmente sceglierei Novak Djokovic. Mi piace soprattutto per la sua determinazione e la tenacia con cui affronta ogni sfida. Da questo punto di vista rappresenta per me un idolo e una figura a cui ispirarmi”.

Qual è la parola che meglio ti rappresenta, fuori e dentro dal campo?

“Più che la parola, direi la frase “vado piano perché ho fretta”, che rappresenta a pieno il fatto di seguire ogni step del mio percorso senza correre, facendo le cose al meglio ma consolidandole poi nel modo migliore e quindi senza sentire poi il bisogno di tornare indietro”.